Archivi personali dei nostri scienziati

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Il Portale degli Archivi di Scienze della Sapienza descrive fra gli altri, il rilevante patrimonio archivistico del Dipartimento di Fisica.Agli inizi degli anni ’80 cominciò a manifestarsi nel gruppo di storia della fisica del Dipartimento di Fisica della Sapienza il sempre maggiore interesse per la raccolta e la conservazione di materiale costituito dalle carte personali di alcune tra le più significative figure di fisici italiani del Novecento, la cui carriera scientifica è stata più o meno intimamente legata alle vicende dell'Istituto di fisica romano: corrispondenza, quaderni di laboratorio, appunti e manoscritti inediti, documentazione amministrativa e istituzionale raccolti, per essere sottratti alla dispersione o al danneggiamento e dunque preservati, per essere messi a disposizione degli studiosi, hanno iniziato ad essere conservati presso i depositi della biblioteca dello stesso dipartimento.

Le prime battute di questo recupero hanno avuto origine da circostanze piuttosto casuali, in un periodo in cui ancora non si era verificata la convergenza di interessi storiografici sulla fisica italiana del Novecento, tale recupero ha preso corpo solo più tardi, soprattutto grazie alle iniziative cresciute intorno al centenario della nascita di Fermi nel 2001; inizialmente le attività di recupero e conservazione hanno proceduto più all’insegna della volenterosa improvvisazione che di un intervento scientificamente pianificato. Ciononostante, la credibilità che il gruppo di storici della fisica romano si era guadagnato grazie al recupero dei primi fondi d’archivio (le carte di Bruno Touschek e di Enrico Persico, seguite da quelle di Marcello Conversi) ha fatto sì che successivamente alla scomparsa di Edoardo Amaldi, avvenuta alla fine del 1989, la famiglia decidesse di affidare al Dipartimento di Fisica di Roma la conservazione del suo imponente archivio personale segnando un significativo punto di svolta per diverse ragioni. Intanto per il salto nell’ordine di grandezza della consistenza del materiale conservato: dalle poche decine di faldoni dei fondi precedenti, si trattava ora di maneggiare, ordinare e inventariare qualche centinaio di scatole d’archivio ; poi è apparso immediatamente l’interesse per la vastità e la completezza della documentazione custodita nell’archivio. In quegli stessi anni le istituzioni preposte alla conservazione e salvaguardia degli archivi cominciarono a mostrare un più marcato interesse verso questa tipologia di fonti, intervenendo nell’ attivare programmi di recupero dei fondi d'archivio di alcuni importanti centri di ricerca e fornendo sostegno istituzionale alle attività locali, quali quella in corso presso il Dipartimento di Fisica di Roma. Ne è scaturita una sinergia che ha consentito di estendere e fortificare il programma di conservazione e questo ha a sua volta fatto da attrattore nei confronti di altre situazioni: così, oltre ad un numero crescente di fondi di fisici che sono stati attivi nell’area romana, hanno cominciato ad arrivare in Sapienza e ad essere conservati in dipartimento anche archivi personali di fisici che hanno operato altrove (Claudio Villi, Giovanni Gentile jr., Carlo Salvetti) e di figure rilevanti del panorama scientifico italiano al di fuori della fisica, come Vittorio Somenzi.

Inoltre i fondi dei fisici già presenti in archivio continuano ad arricchirsi di altro materiale proveniente dalle abitazioni private o dagli istituti presso cui hanno ricoperto incarichi di rilievo e nello stesso tempo il patrimonio archivistico sta subendo un incremento con la costituzione di nuovi fondi; queste carte insieme al materiale pregresso sono in fase di ordinamento, inventariazione ed informatizzazione. A completare ed arricchire il già rilevante materiale raccolto negli archivi dei fisici, si segnala, tra le sezioni della biblioteca, una notevole raccolta di miscellanee che include gli estratti degli articoli pubblicati e raccolti dagli stessi fisici e una ricca collezione di fonti documentarie assortite e di varia provenienza raccolte nel corso del tempo dai membri del Gruppo di storia della fisica.

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