E se la materia oscura si consumasse?

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Martedì, 4 Novembre, 2014

Due giovani dottorande del Dipartimento di Fisica Valentina Salvatelli e Najla Said con il loro relatore Alessandro Melchiorri, hanno lavorato per diversi mesi all’analisi dei dati collaborando con Marco Bruni e David Wands dell’Università di Portsmouth, scoprendo che il mattone principale su cui è costruita la struttura dell’Universo, potrebbe lentamente sparire, convertendosi in una forma di energia oscura.

La ricerca, pubblicata sulla rivista Physical Review Letters, fornirebbe una spiegazione al fenomeno dell’espansione accelerata dell’Universo, studiato dagli scienziati a partire dagli anni ’90. Infatti nonostante l’esistenza di un’attrazione gravitazionale tra le galassie, esse continuano ad allontanarsi con velocità crescente nel tempo.
Analizzando i più recenti dati cosmologici i ricercatori hanno trovato una possibile spiegazione a questa apparente incongruenza: la materia oscura si trasformerebbe con il tempo in energia oscura, una forma di energia di cui si conosce pochissimo ma che potrebbe essere proprio la forza che allontana le galassie.

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